venerdì 13 aprile 2007

LA MIA CHITARRA


Possibile che così teso il cuore di una corda di chitarra,
sbronzo di metallo raffreddato, potenziale di note
e muto a tratti stoppati,
continua ad urlare nel cotone come sa fare,
rivestito di elementi scuri e chiari,
come sa che a orecchio non mio sarà notato…?


Ninne nanne gitane fuse e flamenchi
passionali in quei metalli non nobili..
quanto alta e perfetta l’incompletezza dell’amore,
silenzioso e mite e potente,
basta da riempire una buca nera…
Il cerchio perfetto di quello che verrà, che non è ancora,
la risonanza di un corpo tutto mio
intorno al mio centro per altri centri e altri corpi,
sbadigliato fino all’alto di musiche corali.


Voglio te per suonare insieme nostre melodie,
il mio legno d’ebano le tue venature di faggio,
due casse compiute aperte all’ignoto,
ponti diversi sui nostri doppi tre,
grazie a note di musica echeggiate
da spigoli e bocche vive
di pieni e vuoti delle nostre esistenze
convitate alla grande orchestra dei cuori.

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