venerdì 18 settembre 2009

NON GIORNI, DIVENIRE DI ATTIMI


Ho incollato un faccino ridente a forma di te,
sulla casella vuota di un giorno tra i giorni,
e il sapere come non sarai mi fa ridere in me,
la voglia che avrai è quella che avrò che ritorni,

presto o tardi, più grande come non sei stato mai,
divenire quotidiano di attimi regalati dal tempo,
e anche se un passo indietro, non davanti saprai,
sarò accanto per sempre, il tuo cuore lo sento.

Il giorno che ti scovai, silenzio nel nostro domani,
giusto era lì, centro del mese primo del vino,
e coccolavi dal dentro il focolare degli umani,
puntando al giorno più lungo del nostro rubino.

Scivola la gioia dagli occhi delle lacrime al ventre,
l'abbraccio esteriore il quadro del nostro ardore,
e il frutto dolce di te continua a premere mentre
si ricompone in tre parti il nostro umile amore.

Sarai, vivi, cadrai, cresci, allungherai, gioisci,
fondimi l'anima al solo pensiero delle tue mani,
del tuo incerto e fragile aspetto, dei tuoi capelli lisci,
morbidamente addormentati, oggi sono e Dio domani.