mercoledì 4 giugno 2008

IL TEMPO DELL'ATTESA...

Che brivido percorre toda la mia schiena!!

Il tempo stringe...come un limone succoso che non lascia troppo spazio alle cose rimandate...



..come un bimbo che il 6 dicembre riceve i regali di san Nicolò, per bloccarsi lo stomaco dalla fame del Natale...



..come un fidanzato che si prepara a saltare sui pattini in una piroetta a due...


..."come Dio che suona la fisarmonica" (F. Mannoia)...




...come una scommessa tra te e una stanza buia, immaginando cosa vi sia dentro prima di accendere la luce...



...come una corsa folle tra te e un prato di montagna, fino in cima, prima di svettare e vedere l'altro lato...




...come un risveglio nel futuro dopo aver viaggiato 25 anni nel tempo (oh, già un quarto di secolo !!)...



...come una casa appena scartata, prima di scoprire se sia dentro caramella o cioccolatino...



Ebbene sì! Sto arrivando MATRIMONIO !!
O meglio....sto arrivando ADDIO AL CELIBATO, sto arrivando SERENATA !!
Una per volta, così gimo tranquilli.

martedì 3 giugno 2008

LA PASSIONE DI MARIA




Perché ora sei tu, Maria, a lottare ora con la vita come tuo figlio? Perché la morte prematura di Lui non ha voluto risparmiare alle tue numerose sofferenze il dolore ancora più grande di lasciare questo mondo? “Prendi me”: una frase sussurrata al cuore di molti ritenutisi indegni, morti al posto di altri per martirio dei nostri giorni; una frase ancora attuale dentro di noi, che vorremmo gridare, distrutti dalle lacrime, perché arrivi a Dio nel miglior modo, ma soprattutto perché venga ascoltata. Tante persone a te vicine, avrebbero volentieri lasciato nelle mani di Lui il proprio fardello di umanità, polvere e peccato, in cambio del candore della tua breve innocenza. Tanti si sarebbero sostituiti a te, Maria, che assomigli più ad un Gesù Bambino dai morbidi riccioli, pur di vederti ferma, addormentata ma non come in una calda mangiatoia di vita.

Maria, questa vita fatta di corpo, scienza, previsioni e sentenze i chiodi l’ha voluti riservare a te: prima un banale incidente che ha tolto i respiri ai sorrisi, poi la terribile complicazione, poi la polmonite ingiusta e quindi il cuore, affaticato… E pensare che tu non sei mai stata sotto una croce a piangere un figlio: solo il pensiero di saperci noi in lacrime al tuo capezzale, mi fa rabbrividire. “Prendi me”, al posto tuo, creatura innocente, che doveva vedere più primavere di quante ne ha contate ai suoi primi risvegli.

Ti ricordo così Maria, pur non conoscendoti. Ti penso come unica rappresentazione della mia mente, scaturita da una foto dagli occhi belli e vivi come il mare. Ti vedo come una preghiera salita al cielo che ha fatto coro con chi ora sta sotto la tua croce, più di quanto possiamo farlo noi.

Non so se credere ai miracoli, in questi momenti, che Dio ci fa piovere addosso come acqua capace di scavare solo corridoi sotterranei. Non so se sia giusto chiedere e gridare: “Alzati e cammina”, oppure “Risorgi, ti prego, in tre giorni”. Non so se farlo, perché semplicemente nessuno possiede questo fiato ora, ma solo sofferenza, forse colpe e rimorsi inutili per ciò che è successo.

E’ che troppo disarma vedere fatta carne sotto le nostre coscienze una Passione all’incontrario: un peso calato tutto sulle spalle fragili di una bambina che ora dovrebbe saltare, sorridere e gioire. E’ che non riesco ad immaginare come la natura delle cose abbia infierito tutta e solo sopra di te, e senza pietà, o meglio…sicuramente...spero…senza una volontà precisa. E’ come pensare di vederti camminare dopo una disgrazia senza fine, è come sperare di rivederti correre senza mai avere avuto il tempo di farlo.

Ti prego, o Dio, facci accettare la sorte, votata ad una quasi certa morte scientifica, della piccola Maria, così come a volte indegnamente abbiamo accettato la tua.

Fa’ che possiamo vedere in questa logica senza una logica, un desiderio di far piovere ancora più amore su tutti coloro che sono stati toccati da questa Passione. Fa’ che questa bambina non sia solo un sacrificio voluto dalla caducità e fragilità del mondo, ma un faro che ci ricordi che la vita vera non può finire in questo modo, ma deve per forza continuare al di là...spero ancora al di qua, rialzati Maria!

Altrimenti mai ci avrebbero creato nel petto e per amore un cuore così piccolo, ma capace di contenere tutto questo e anche la speranza del suo superamento eterno.


Giugno 2008 Marco, per la piccola Maria...