giovedì 28 gennaio 2010

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Sono stato in silenzio nell'ombra di anni,
pronto a far giustizia alla parte di me infinita,
perchè è nel pensiero, nel leggere, nel cambiare
il vero segreto del profondo che vorrei regalare;
perchè anche l'Amore che agisce e che scava
parte solo da un cuore imprigionato nel petto;
perchè tu, mia compagna ed amica nel completo
non sei afferrabile solo con le sterili sonore parole.

E per chi non crederà che tutto parte dall'Ombra di Luce,
un giorno, lo prometto, esploderò colori, solo colori,
e stupirò me stesso toccando vette mai immaginate,
e scalderò tutto, con l'inesorabile delicatezza del silenzio.

Macerca 2010

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Mi regalo ogni giorno i miei stessi abissi,
perchè gli altri han già di me la pelle,
scoprano se vogliono le verdi terre inesplorate
perchè io stesso, colorato e prismatico
non potrei donar loro entrambe le cose.

Macerca 2010

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CON CORAGGIO IN FRANCIA

--- Storiella semiseria sui tuffi nelle acque della vita ---

C'era una volta Intuizione che girovagava alla ricerca esasperata di qualche pensiero statico, raffermo come uno stagno d'estate, che non conosce alcuna increspatura da anni, forse decenni; l'ultima volta un bambino di 7 anni, di nome Coraggio pascolava il suo agnellino Sacrificio Richiesto sulle rive dello stagno, in una regione nascosta e remota che pochi conoscono, e molti non vogliono vedere, chiedendosi se magari fosse stato possibile interrompere una volta tanto quelle visioni stupende, ma immutate, del paesaggio circostante.
Anche se la giovane Pazienza prendeva beatamente il sole, sdraiata sull'altro capo di quello specchio d'acqua che rifletteva l'inverno digradante, e nonostante Coraggio avesse notato quell'immobilità di lei che pareva dire "Lascia stare il mondo dove sta", prese dalla borsa una delle sue amichette tutte di pietra, della razza Initiativa initiativarum, e la gettò nell'acqua fredda. Gli spruzzi arrivarono fino al limite della Pazienza che già conosciamo, che smarrita per l'evento inaspettato, rischiò di perdersi... Lo specchio si tramutò magicamente in una superficie di argento vivo attraversato da corrente, anche se l'acqua rimase stagnante. L'agnellino, in uno scatto involontario, prese Coraggio e lo gettò in acqua, come a fermare quello scempio inaudito: come avrebbe potuto risalire in superficie Iniziativa, col suo corpo granitico che tra l'altro aveva davvero mangiato pesante (e non erano ancora nemmeno passate 3 ore...)? Certo, ora Coraggio avrebbe voluto avere Pazienza, lì al suo fianco, almeno avrebbe trovato con asciutta lucidità la scelta più equilibrata in quella situazione di interruzione dell'ordinario.
Tuttavia Coraggio, che aveva già fatto il suo passo quando i pianeti si erano allineati per lui - beh, il suo amico italiano Fede avrebbe detto che quello era un Segno; solo lui sapeva dove lavorava, cioè sopra le nubi del cielo, ad una emittente televisiva famosa - Coraggio, dicevamo, dapprima non capì, poi realizzò qual era stato il rischio che aveva fatto correre alla sua creatura solida senza pensare, infine non riuscì nell'intento, nonostante provò a salvarla....Iniziativa era già andata...e non sarebbe tornata indietro, o meglio non sarebbe riaffiorata. Fu solo a quel punto che l'agnellino Sacrificio Richiesto si piegò sulle candide e morbide zampe posteriori e con un balzo caprino si gettò in acqua....Non considerando la sua natura prettamente terrestre, in meno di 2 minuti il suo giovane mantello scaldotto si tramutò in una spugna zuppa di troppe buone intenzioni. Finì a picco senza speranza nel fondo di quello stagno pronto a finire il suo pasto, increspatosi ormai come la fame stessa quando brontola dentro.
Il caso o le stelle, o forse solo i muscoli reattivi della sua tenera età, vollero che Coraggio riuscì a mantenersi sul pelo dell'acqua, e a riavvicinarsi a una delle rive di quello stagno, ormai mosso da troppa violenza. Si salvò e ottenne solo di incrociare lo sguardo dei due occhi di fuoco di una Pazienza ormai al limite. "Tranquilla. Non arrabbiarti, ho capito", le disse, "da oggi in poi ti chiamerò Conservazione. Piacere." ! E si spogliò nel frattempo delle ultime gocce di quel mantello liquido, trasparente ma fastidioso.
Se ne andò per sempre, per ora senza propositi di ritorno, ma non fu scosso da quella giornata, anzi si sentì vivo e libero. Perchè lui non era acqua stagnante, lui aveva dato un senso al suo agire, un dinamismo alle sue intenzioni. E il doppio balzo che aveva fatto, di cui uno rimase sempre invisibile agli occhi, lo stava anche ora portando verso nuove avventure, proprio dietro a quel sentiero nascosto dagli alberi, che si stava accingendo ad attraversare.
Dopo un breve stralcio di tempo gli alberi serrati e protettivi dall'altra parte dello specchio d'acqua, iniziarono a frinire al vento come se reclamassero invidiosamente l'attenzione data ad altri in quella giornata. E d'un tratto sbucò tra i pali naturali di quell'accesso naturale, Intuizione, con i suoi scarponi buoni e il suo famosissimo Bastone della Saggezza che Vede, compagno di mille avventure tra vallate e montagne di mezzo mondo. Le bastarono solo due sguardi per capire che Ordinaire, il laghetto francese dalla placida apparenza, aveva ancora una volta recuperato il suo pacifico aspetto grazie alla silenziosa siesta innescata dal lauto pasto. Pazienza e la sua gattina Esperienza in zaino, erano ancora lì nel timido sonnecchiare a trovare autoconsensi per non aver agito, forti del fatto che in alcuni momenti, in alcuni casi, quella era davvero stata la scelta migliore...
E Intuizione sorrise, forse di gioia, forse ghignando con totale controllo....Aveva già previsto tutto.

Macerca 2010

P.S: Se non riuscite a vedere alcune parole a causa del colore, beh, è puramente voluto....

LA SOMMA DI TUTTO CIO' CHE NON SI PUO' SOMMARE

Un giorno di nubi feci la somma di me:
presi gli occhi che si specchiano nel disincanto,
li unii al sentire profondo che nessuno sa,
mescolando tutto al fuoco lento della pazienza,
accorgendomi che le gambe tremavano,
solide e mature, a sostenermi e farmi gettare
in un futuro di cui conosco solo tratteggi.

E anche unendo unghie uggiose e sporche di mondo,
a rughe su mani non traditrici di vecchiaia,
immaginandole legate a braccia al cielo e alla terra,
e madide di un sudore asciugato
dalla sola follia dell'amore,
mi mancò il midollo dei miei capelli,
non vidi la cellula scorzale
che non nutre e si nutre di corpo,
nè quella che cerca incessantemente,
vuole, pretende, attrae
sostanze di altre fatture.

Feci la somma di me, in un giorno di vento,
e non trovai me stesso,
solo un me stesso,
uno specchio che si inarca all'ignoto,
altro tra i mondi finiti,
sconfinato e attento,
presente e vivo
e ancora da svelare.

Sforzai ancora i miei collanti,
capaci di legami tra cielo e terra,
e svelai la comprensione del tutto,
ed ecco, infine....

...mi arresi all'incontrovertibile verità
di non essere la somma di me stesso.

Macerca 2010

venerdì 15 gennaio 2010


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QUA
NDO HAI UN SOLE DENTRO
CHE ALIMENTA ARCOBALENI INFINITI,
COME PUOI PENSARE AL TRAMONTO ?

Macerca 2010

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