giovedì 24 marzo 2011

"NATO" per contare fino a...o costare...o morire...


C'è un Dio qualsiasi-nome-tu-voglia-dargli che ti crea, Libiano, cioè ti ha regalato la vita.
C'è un Dio-Stratega-internazionale sopra il tuo cielo, cioè ti distruggerà prima o poi.
Ci sono stati in Europa che accolgono come star da cinema i tuoi capi nelle rispettive patrie.
Ci sono stati in Europa che vogliono conquistarti, tracciare altre dritte linee ai tuoi già squadrati confini.
C'è l'Italia e la Francia, non belligeranti, ma che si sbellicano quando ti accoltellano alle spalle.
Quanto costa la tua sazietà, tu che sei morto di fame in Libia ? Quasi 1000 milioni di euro ogni 4 giorni.
Rubati allo sviluppo di un paese come il tuo che potrebbe far rinascere mille slanci.
Quanto costano giovani, bambini, nuovi germogli di questa società?
Perché, contano davvero quanto dovrebbero o costano e basta?
Quanto costa la tua vita? Una stretta di mano tra potenti in giacca e cravatta?
Dio sa davvero che sei NATO, e molto probabilmente perdonerà i tuoi umani sbagli.
L'asse militare è NATO solo quaggiù, e se si chiama è solo per non perdonarti nulla.
Ieri un regime era ben accetto dal mondo, e nessuno si preoccupava dei diritti umani o degli armamenti.
Quanto costa la tua pace?
Un soffio di vento ad una banderuola internazionale, piantata sul tabellone di un Risiko.
Basta una leva per sollevare il mondo; basta uno stato a far leva…a distruggerne parte di esso.
Quanto vale la tua famiglia ?
Uno zero in più sull'assegno di qualcuno più in alto a te, Libiano.
Quanto è profondo il tuo cuore?
L'altezza di un pozzo nero, fatto di oro che non sarà mai tuo veramente, 
anche se costruito nel tuo giardino.
Abbattilo, prima che qualcuno ti ci spinga dentro e saluti e grazie.

Quindi la prossima volta, pensatori e gettatori di fumo negli occhi,
non prendetevela con Dio se esiste l'eterna dualità tra il bene e il male quaggiù,
dove il male veste la parte del protagonista sul palco della paura personale e del mondo cross-mediale.
E' la nostra pellaccia, e la nostra mente a rendere i contrasti possibili.
E' la nostra inerzia a non potere (o volere fino in fondo) fermare il braccio alzato del potere che può davvero.
La causa è nostra, la guerra è nostra, gli interessi solo nostri, la vita stessa è un impronta digitale su un pulsante rosso.
Non bestemmiamo Dio-nei-Cieli confondendolo con il Dio-Che-Dai-Cieli scarica morte Tomahawk.
Non inseriamo il Dio Buono nei discorsi dove ci starebbe come la guerra sta alla giustizia per tutti.

Libia-Alla-Base, e non solo tu, purtroppo, sei come un fuoco di san Giuseppe troppo grande per essere spento.
Tu non sei la cenere che rimarrà, sei al pari dei vermi che sotto terra aspettano di essere lessati dall'eccessiva temperatura del fuoco soprastante, che perdura nei tempi.
Quelle fiamme che decidono il tuo destino, il tuo tempo, e che non avrai mai l'autorità per fermare, se qualcun altro non lo vorrà.

Che il Dio vero ci perdoni per le follie delle retro-logiche
di questa necessaria pace sulla terra.