mercoledì 19 settembre 2007

UN CONCENTRATO DI LIBERTA'


Un concentrato di succo di limone, aspro e a toni stridenti per una società consumistica da XXI° secolo, denso, ricco di significati, colpisce al cuore con pochi fronzoli. Questa l’immagine che emerge dal lavoro sapiente di Arturo Paoli e Gianluca De Gennaro e spiazza per la sua “semplice” verità. “IL DIO DENARO” è un libro che si legge d’un soffio, ma che si gode solo ad un’attenta rilettura, ed è come un compendio di una Divina Commedia che sale sempre più verso l’alto man mano che si gira pagina. Si va dall’inferno dell’impossessamento da parte del dio-Denaro, che entra nell’umanità concreta di ogni giorno, crea paure nelle piazze in cui si manifesta (banche e mercato) e materializza bisogni indotti. E’ la richiesta pressante di soddisfacimento di queste “voglie” da parte dell’Idolo che crea l’illusione della felicità. Tuttavia bisogna abbandonare le ideologie della filosofia “vecchia” che non parla all’uomo nella sua quotidianità, per sostituirle con l’etica della responsabilità umana. Ecco allora che il purgatorio comincia dal riconoscimento dell’idolo, dal re-impossessamento della coscienza e dalla consapevolezza che la Chiesa spesso rimane lontana dall’effettivo mondo vuoto e distruttivo che il mercato distorto crea nell’uomo. Si va, insieme ad un Paoli “Virgiliàno” e ad un De Gennaro “Dantesco”, verso la strada del cambiamento dei modi di vivere, unici responsabili dell’incarnazione dell’Idolo-Denaro in noi: riacquisizione della libertà e del tempo personali, congiuntamente alla ricerca di Dio-Amore e all’accoglienza del suo messaggio purificatore, sono i protagonisti dell’ultima cornice di un purgatorio necessario, attuale, universale, che chiama indistintamente. Come in "Momo", uno stupendo romanzo di Michael Ende la protagonista è in lotta eterna contro gli “Uomini grigi” che cercano di impadronirsi delle ore degli uomini per sopravvivere, così tutta l’umanità, prima che arrivi la morte, deve ritrovare il suo tempo. Tempo per sconfiggere l’angoscia e il rimorso, che a causa della religione del dio Mercato a cui ci si è inchinati, sono sinonimo amaro di un vuoto lasciato dietro di sé. Siamo all’esorcismo finale e completo, al raggiungimento del paradisiaco culmine. Nell’Empireo della libertà, “felicità e grazia mi saranno compagne” (Bibbia, Sal 22). Gli altri possono diventare “amici” e, secondo gli autori, quando si produce internamente un moto di fuoriuscita da sé, insieme a tenerezza, ascolto, comprensione e accettazione, il Dio Amore ha trovato la sua vera piazza. Il vero completamento e la vera realizzazione stanno nel lasciar vivere Dio in ogni vita. In quanto simili le une alle altre, le vicissitudini umane devono portare al valore della compassione, che nella sua accezione positiva significa riconoscere e oggettivare le paure e le positività altrui, per poi farsene carico e innalzarle per mezzo del Dio Amore. Cosa dire di questo lavoro? Maestrale nella sua capacità di disegnare sul tetto di ogni nostra esistenza e di raccontare alla società una grande parabola. Dall’idolatria in se stessi di un dio-Mercato che non dà senso alla vita, si può salire verso le vette della rinascita di una persona completamente nuova e libera, per “scendere” infine nel rapporto di amicizia e amore coi nostri coetanei, in particolare con i poveri e i più sfortunati. Arturo Paoli e Gianluca De Gennaro cercano di riportare sulla terra, alla maniera di E. Levinas, una filosofia non idealista ma utile alle questioni economico-sociali, per fondere sapientemente l’idea del mercato giusto con le soluzioni per poterlo costruire, i sillogismi dell’intelletto con i gesti umani e fisici che scaldano i rapporti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Marco sono Simone, ho fatto un blog su blogger, ti invito a visitarlo ed aggiungerlo tra i tuoi link...

un saluto...

Ah dimenticavo il blog è:

www.studenteimperfetto.blogspot.com

Ciao ciao!!!